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In un piccolo paesino della Basilicata il maresciallo dei carabinieri Vito Caprarella, buona forchetta e soprattutto gran bevitore di vino, e il suo fedele compagno di avventure l'appuntato Donato Romaniello, sono alle prese con delitti da quattro soldi, furti di galline o misteri apparenti che alla fine si risolvono in un fiasco. Intorno al maresciallo e al suo scudiero si muove una galleria di personaggi: còmma Filomena, moglie di Caprarella, con il suo circolo di terribili commari; l'avvinazzato Felice, cognato del maresciallo; e ancora il trafficone avvocato Bochicchio, detto Gratta e Vinci, in combutta con il Procuratore Tartaglia; don Pasquale, vicino del maresciallo; padre Carlo, equivoco prete di campagna, e tanti altri... Vera protagonista dell'opera è in definitiva la Basilicata, di cui si denunciano la devastante arretratezza sociale, l'innata superstizione e la dilagante corruzione politica. Una "Gomorra" dal punto di vista comico.